Finire e iniziare nel nome di Gesù
Vorrei concludere il 2023 e iniziare l’anno nuovo, “Anno del Signore 2024” con tre suggerimenti che raccolgo dalla pagina di Vangelo che leggeremo in questi giorni.
“Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori.”
Vorrei suggerirvi di non smettere di stupirvi, cioè, di trovare motivi di gratitudine, di gioia e di lode nei confronti di Dio per tutto ciò che, quotidianamente e annualmente, ci mette di fronte.
Non dare nulla per scontato, non pensare che tutto “è normale”, non essere superficiali, ma guardare con occhio attento e profondo i segni che Dio non smette di mettere davanti a noi: questo è stupore.
“Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.”
La “custodia” è la capacità di conservare e valorizzare qualcosa di prezioso che ci è stato dato. Per noi cristiani è la custodia del mistero di Dio che non si stanca di “consegnarsi” a noi per essere un tutt’uno con la nostra vita e la nostra storia. A volte, l’impressione, è che non guardiamo con sufficiente “amore” tutto ciò che Dio fa per noi.
Ma, se ci pensiamo bene, ci accorgeremmo che “tutto è dono di Dio”, proprio “tutto è grazia”! Nulla ci era dovuto, neppure la vita, invece, ci troviamo vivi, amati, salvati e chiamati da Dio a partecipare della sua sorte.
“Gli fu messo nome Gesù.”
Maria, con Giuseppe, impone questo nome al Bambino di Betlemme. Gesù significa “Dio salva”.
È ciò che Maria e Giuseppe intuiscono, forse da subito, forse a poco a poco. Quel bambino sarebbe stato la loro salvezza. Come capirono? Chiamandolo per nome: «Gesù!». Pensate quante volte si rivolsero a Lui solo così, semplicemente ripetendo il suo Nome. E così chiamarono la salvezza sulla terra!
Vale anche per noi. Finiamo l’anno e iniziamo il nuovo dicendo: “Gesù!”.
Gesù salvaci!
Iddio vi benedica.