«Chi si vergognerà di me…»
Mc 8,34-38
In quel tempo. Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, il Signore Gesù disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
Chi di noi si sognerebbe di vergognarsi della propria mamma, del proprio bambino, della propria fidanzata, della persona più cara che si ha? Nessuno di noi lo farebbe!
Eppure, non si sa bene il perché, a volte, capita di vergognarsi di cose belle, per esempio della propria fede, della propria religiosità, di un gesto di preghiera, della fedeltà e dell’intensità dell’incontro con Dio!
Perché? A volte è dovuto a un eccesso di riservatezza (e in Brianza si capisce bene questa cosa!), a volte è timidezza, a volte si dice che “sono cose personali”, a volte, invece, perché siamo un po’ tiepidi e questo ci spinge a scegliere le espressioni meno calorose. Credo però, che tutto questo divenga un problema serio quando temiamo il giudizio degli altri o quando non vogliamo sfuggire all’omologazione e allo stile della massa.
Situazione ancora peggiore è quando ci scordiamo che abbiamo a che fare con la Persona di Dio che rende possibile la vita, l’amore, il futuro e un destino “di gloria”. Se ci dimentichiamo di questa bella Persona che è Dio, allora diventa possibile anche l’inimmaginabile: vergognarsi di Lui!
Come siamo contenti quando sappiamo di essere amati e stimati!
Come sarà contento Dio quando si sente considerato, benvoluto, lodato e testimoniato dai suoi figli.
“Chi si vergognerà di me, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui”! Davide, ci ricorderà la prima lettura non si vergognò di ballare e cantare davanti all’arca di Dio, anche malconcio, perché il suo Signore si meritava quello e altro. Anzi dice: “Mi abbasserò anche di più di così e mi renderò vile!”. Il rispetto umano miete, ogni giorno, tante vittime, a scapito, invece di un valore da non perdere che è la fierezza della propria fede!
Che cosa fare allora? Per esempio potremmo ritornare a inginocchiarci con più consuetudine e decisione, almeno in chiesa, davanti al Signore o a farci il segno della Croce anche in pubblico.
Piccoli gesti che, probabilmente, il Signore ci ricorderà quando saremo davanti a Lui.
Contenti di essere cristiani e di esserlo davanti a tutti. Buona settimana.