"Non abbiate paura. Voi valete!"

Vangelo di Matteo 10, 28-42
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! 
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare “l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera”; e “nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa”. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.  Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa»


Pagina di Vangelo “esigente”, ma chiara!

Mi pare ci metta davanti ad una questione che ci accomuna tutti quanti: la paura di perdere.


Perdere la vita, perdere il tempo, perdere la strada, perdere la memoria, perdere le chiavi, perdere un amico, perdere la salute, perdere il lavoro, perdere il treno, perdere un’occasione, perdere la casa, perdere il posto in una fila, perdere …., perdere ……, perdere …..


Perdere è un’esperienza quotidiana che ci mette alla prova fino a tormentarci.

È una paura che portiamo dentro di noi e che si spiega molto facilmente: noi tutti desideriamo il “tutto”, ma, essendo creature facciamo continuamente esperienza della “parte” e questo ci mette in difficoltà.

Non è che siamo fatti male o che non ci accontentiamo, è che siamo fatti così: in attesa del tutto!


Noi lo desideriamo questo “Tutto” e sappiamo bene chi è!

Come si fa allora a sopportare per tutta una vita di essere nella parzialità e non nel tutto?

Questa pagina di Vangelo e la figura di Giovanni Battista che ci accompagnerà in queste prossime domeniche, ci danno degli ottimi suggerimenti:


  1. Anzitutto confidare nella bontà e nella Provvidenza di Dio che conosce, custodisce e salva persino i capelli del nostro capo.
  2. Non perdere l’anima! È molto facile cadere nella situazione opposta: facciamo di tutto per conservare la salute fisica (ed è cosa buona, anzi, un dovere), ma diamo per scontata la salute dell’anima che va curata e nutrita. La parte profonda di noi stessi va custodita!
  3. Avere il coraggio di scegliere, anche se costa (e quanto costa a volte prender certe decisioni!). È questo il senso della parola “divisione” che Gesù usa e riferisce a se stesso: “sono venuto a separare”. Separare nel senso di discernere, cioè, distinguere, valutare e fare una scelta.
  4. Perdere la vita: nel senso di donarla, regalarla e consegnarla per amore al buon Dio e alle persone che Lui ci mette sul cammino. Non preservare noi stessi, ma consumarci e restituire la nostra vita, per amore. 


Mi pare che siano quattro modalità “sicure” per esorcizzare ed eliminare la “paura di perdere”.

Il problema vero non è perdere, ma perderci!

Perdere, ad un certo punto, diventa un guadagno, ma “perderci” è qualcosa di fronte al quale anche Dio si ferma rispettando la nostra libertà.

Gesù è venuto non per preservarci dalle “perdite”, ma per evitare che qualcuno (anche solo uno di noi) si perda!

Siamo nelle sue mani. Siamo in buone mani.

Buona settimana di “fine agosto” in attesa di ritrovarci per tanti appuntamenti belli e importanti che segnano la nostra Comunità e il suo cammino di fede.

Gesù vi faccia sentire la sua bontà e la sua misericordia.


don Paolo