Apriamo le porte del cuore a Cristo che torna
Proviamo a fare un esercizio semplice semplice:
che cosa sentirei, che cosa direi, che cosa penserei o farei se qualcuno, ora, suonasse al campanello o bussasse alla porta?
Penso che ognuno di noi potrebbe raccontarci tante cose.
Qualcuno sentirebbe curiosità, altri un certo fastidio per essere stati disturbati, altri trepidazione e gioia, altri ancora timore o paura, …. Altri, forse non aprirebbero, altri non sentirebbero, altri, forse, avrebbero la porta già aperta, altri, invece, non sarebbero in casa, …
E tu? Che cosa faresti?
E che cosa sentiresti dentro di te?
Ma l’esercizio continua:
se fosse il Signore a suonare al campanello e a bussare alla nostra porta di casa?
Se fosse veramente Gesù fuori dalla porta di casa tua come dice bene questa icona, che cosa faresti?
Che cosa gli diresti?
Lo faresti entrare?
Mi pare il caso serio della fede e dell’Avvento.
Che cosa “farsene” della presenza di Dio?
MI può servire? È inutile?
Sarebbe benvenuto o sgradito?
Gli parlerei o lo ascolterei?
Ma l’esercizio non è finito; e dopo “che cosa ne farei” di questo Gesù?
Spererei che se ne andasse al più presto?
Lo ospiterei qualche giorno? Lo terrei per sempre?
Gli direi tutta la verità della mia vita o gli nasconderei qualcosa?
Prenderei l’occasione per “dirgliene quattro” e liberarmi di tanti “rospi” che ho nel cuore?
Cari amici. L’occasione è propizia e unica!
Il Signore bussa veramente alla porta del cuore di ciascuno di noi, sempre, anche quando non ce ne accorgiamo, anche quando gli manifestiamo insofferenza e ostilità
Il Signore non si stanca di bussare perché sa di potere recare con sé doni unici e immensi che nessun altro potrebbe fare: il dono della sua Grazia, della Grazia di Dio.
Viviamo, a mio parere, spesse volte, un cristianesimo senza Gesù!
Un cristianesimo fatto di riti, di richieste (a volte di pretese), di tradizioni, di abitudini, …. ma poco di incontro con Lui, il Maestro e il Signore.
Ma la fede è proprio questo: stare insieme a Gesù, incontrarlo, ascoltarlo, stringere una relazione, sentirlo vivo e presente. Tutto il resto è un mezzo.
L’Avvento ritorna, propizio, per dirci tutto questo.
Dio è presente, accanto alla porta del tuo cuore non per “portar via”, ma per aggiungere, non per “essere un peso o un ingombro”, ma per dare leggerezza e libertà alla tua vita, non per accontentare qualche bisogno, ma per dare senso a tutta una storia che è unica e irripetibile: la storia della tua vita.
Dov’è Gesù?
Risposta sicura: sullo zerbino di casa tua, fuori dalla porta della tua vita che aspetta con pazienza e fedeltà che tu gli apra.
Non se ne andrà, non si stancherà, non ti giudicherà, pregherà per te, fino alla fine. Ma, se gli aprirai, allora si siederà e cenerà con te e scoprirai quello che veramente conta: il suo infinito desiderio di darti tutto! Sì, proprio tutto! Non qualcosa! Tutto, anche quello che non immagini.
Buon Avvento, cari amici.
Penso proprio che il Signore sia contento di fermarsi e di stare con quelli di Arosio e di Carugo.
Potrebbe scoprire tante cose belle e portare tanta Grazia!
Gli apriremo il cuore noi di Carugo e di Arosio?
Per quello che vi conosco, sono sicuro di sì!