Editoriale di don Paolo

È la vicenda della Samaritana che in questa seconda domenica ci aiuta a continuare il nostro itinerario quaresimale.

Una donna che crede perché si sente letta, interpretata e capita da Gesù: “Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto.”

Quante volte, proprio questa, è anche la nostra necessità: essere capiti veramente, non per quello che appare, ma per quello che si è o si vuole essere.

I fraintendimenti son spesso in agguato fra di noi, i pregiudizi e i luoghi comuni a volte creano un’immagine distorta delle persone.

Gesù, invece, legge i cuori e fa verità nella vita dell’uomo e di ciascuno di noi.

Gesù è capace di “dire tutto” anche oggi: fa verità e aiuta a costruire la verità.

È un grande bisogno ed una grande speranza: trovare qualcuno che sappia dirci la verità, al di là degli interessi e delle convenienze.

Abbiamo bisogno di essere capiti e di capire. Quante volte le decisioni da prendere sono ardue, complicate e disseminate di ostacoli piccoli e grandi.

Gesù viene per donare a tutti, in particolare a che vive nella difficoltà delle ombre, della confusione, delle complicazioni, del dubbio, o addirittura, degli errori, la speranza di potere capire ed essere capito.

Occorre, però, farsi incontrare, permettere a Cristo di incontrarci.

Gesù, quel giorno, al Pozzo di Sicar, inventò uno stratagemma per incontrare quella donna e donarle l’acqua viva della Grazia.

Anche per noi, singolarmente e come comunità, il Signore inventa costantemente degli “stratagemmi” e delle occasioni per poterci incontrare e ridare verità e vigore alla nostra vita.

Gesù era convincente e la gente lo capiva.

La mia impressione è che la nostra fede, a volte, langue o è debole fino ad essere insignificante non perché Dio sia meno convincente o forte, ma, probabilmente, perché manca un incontro ravvicinato, personale, consistente con Cristo.

È Gesù, attraverso la forza del suo Spirito e la sua Grazia, che può cambiare qualcosa della nostra vita, che può renderci autentici, che può indicarci il senso e la verità della nostra vita e delle nostre relazioni.

Gesù ci cerca, instancabilmente, per incontrarci, fino a sedersi affaticato e assetato presso il pozzo del nostro cuore e in questo cuore vuole entrare non per portar via, ma per lasciare il grande dono che solo Lui porta con sé: il dono della verità e delle libertà.


Questa fatica di Dio di cercarci dura tutt’oggi e sarà per sempre: Dio è in ricerca della sua creatura per donarsi completamente a lei. 

Il teologo don Angelo Casati, a proposito della Samaritana, fa notare che “la sua vicenda ricorda le struggenti parole del “Recordare” uno struggente passaggio del Dies irae”:


 

Recordare, lesu pie,
quod sum causa tuae viae,
ne me perdas illa die.
Quaerens me sedisti lassus,
redemisti crucem passus;
tantus labor non sit cassus.


Gesù, tu che sei compassionevole,
ricordati che io sono causa del tuo viaggio:
non mandarmi perduto in quel giorno.
Nel tuo continuo cercarmi ti sei seduto stanco.
Pur di redimermi hai patito la croce.
Così grande fatica non sia inutile, Signore.

 


Noi tutti siamo “causa” del viaggio e della “stanchezza” felice di Gesù.

Facciamo in modo che questa sua “grande fatica” non sia inutile.

Facciamoci incontrare da Lui!

Concediamogli di “fare Grazia” alla nostra vita.


Ritorna propizia la proposta degli Esercizi spirituali che ci saranno offerti nei prossimi giorni.

Vi auguro di incontrare e di sentire Gesù.

Buona settimana . 

don Paolo