I desideri di Gesù e i nostri.
Desiderare è una delle prerogative più belle di cui siamo dotati fin dall’inizio della vita. La natura umana ci impone bisogni, obblighi, necessità, ma il nostro spirito ci permette di andare oltre e ci dà il grande potere di desiderare, di pensare, di scegliere.
Anche Gesù ha esercitato questa prerogativa, più volte, con naturalezza e grande umanità. Gesù, frequentemente, esprimeva desideri: desiderava stare con gli amici, desiderava contemplare il creato, ritirarsi in silenzio con Dio, desiderava riposarsi, ……
Ma, di fatto, Gesù aveva un unico grande desiderio che esprimeva così: “Ho desiderato ardentemente mangiare questa Pasqua con voi”. È stata questa la forza motivante e “ristoratrice” di tutta la sua vita: mangiare la Pasqua con i “suoi” che, significava, dare la vita.
Anche in un altro modo Gesù espresse tutto questo, quando, sulla croce, pochi istanti prima di morire disse: Ho sete”
Gesù aveva fame e sete di salvare la vita e di ciascuno di noi. Lo desiderava, lo desidera
Ma Gesù dice “Ho sete” anche alla Samaritana, riaprendo in lei il desiderio di Dio.
Anche a questa donna, che rappresenta l’umanità intera, e anche a noi, Cristo offre salvezza, senso della vita e del destino, dona speranza, fiducia, voglia di vivere, …..
Questo è il desiderio di Gesù: offrire se stesso perché ciascuno di noi possa avere un destino buono.
L’esercizio, allora, può essere questo: che cosa desidero? Non tanto di che cosa ho bisogno, ma che cosa desidero, a che cosa aspira la mia vita, dove tende?
Talvolta, il nostro destino dipende proprio dalla capacità di avere desideri, di educare i desideri, di mettere i desideri nelle mani di Qualcuno che, conoscendo il cuore dell’uomo perché creato da Lui, è capace di dare pace e gioia vera.
Forse, è molto più frequente elencare i nostri bisogni e parlare dei nostri bisogni e delle nostre necessità, ma il desiderio rimane ancora un punto di incontro fra l’uomo e Dio. Nel desiderio è possibile un grande incontro.
L’etimologia di desiderare è molto bella: significa “fissare le stelle”.
Vi auguro di avere sempre il coraggio e l’audacia di guardare in Alto e quell’Alto particolare che c’è nell’altro che ci sta accanto.
Tanto quanto desideriamo, tanto quanto andiamo oltre noi stessi e le nostre piccole pretese.
Buona Quaresima di desideri santi.